Dopo tanto trepidare, inviti, conferme, smentite, speranze, delusioni e quant'altro, la vicenda dell'agognata cena delle professioni sanitarie ha avuto il suo degno epilogo giovedì 19 marzo, nel cuore del centro storico pisano. Rendez-vous in Piazza dell'Orologio (molti studiosi ancora si interrogano su quale sia il suo vero nome) dove, con almeno mezz'ora di ritardo, il folto gruppo di paramedici raggiunge il quorum stabilito per entrare nel fantomatico "Triangolo della Morte" tra Via del Carmine, Via P. Gori e Via S. Sancasciani, sedi rispettivamente del bar Caino, della pizzeria Le Scuderie e della famigerata discoteca AkuaKeta. Fischio d'inizio e apertura delle ostilità, tra l'altro già anticipate da alcune schermaglie nel luogo dell'appuntamento e lungo Corso Italia, dove le esibizioni dei più scalmanati richiamano l'attenzione degli inermi passanti, e provocano la repentina e classica chiusura di persiane e tapparelle degli edifici affacciati sulla (a dir poco) bizzarra processione. La serata ha inizio al Caino, locale della Pisa bene frequentato dalla solita élite di superstrafighi, con un sobrio aperitivo a base di negroni, americani e prosecco, che istiga i più impavidi a tentare l'assalto agli stuzzichini da bancone, divorati in fretta e furia, con gli ultimi invitati che fanno la loro entrata in scena. Con i minuti di ritardo sulla prenotazione prossimi ormai ai 60, il gruppo raggiunge Le Scuderie, già sede di alcune cene conclusesi in maniera non del tutto ortodossa, per degustare la celeberrima pizza al metro. In pochi istanti la sala che ospita la tavolata e mezza si tramuta in un campo di battaglia, causa la birra che scorre copiosa in ogni boccale, con il conseguente sconcerto degli altri clienti, che comunque non sembrano irritati più del dovuto. Tra foto, brindisi, cori, pizza (cruda) e soprattutto birra, la serata scorre leggera sui vapori dell'alcool, che purtoppo miete la sua prima e unica vittima, obbligando alcuni eroici a prestare soccorso al malcapitato che, dopo i più svariati tentativi (acqua, caffè, thè, dialetti e improperi vari), riesce infine a liberarsi del suo peso e a essere ricoverato in una clinica privata nella zona Nord-Ovest della città. I superstiti si preparano intanto all'evento top della serata, la festa danzante nella vicinissima (30 m) AkuaKeta, piccolo ma accogliente club del centro. Qui i ricordi iniziano a farsi un tantino vaghi, con rare immagini nitide di improvvisati cubisti/e sui tavolini del locale, incontri con vecchi amici, per poi ritornare più chiari alla chiusura, intorno alle 4, quando i 6 riabilitatori rimasti, ovviamente Fisioterapisti (:D), si incamminano verso casa...Morale della serata: appuntamento al più presto per un bis, sperando di essere ancor più numerosi!!!
Grazie dell'attenzione (sempre che me ne abbiate concessa un pò), Giuse
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28 marzo 2009
Cena Professioni Sanitare, full report....
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2 commenti:
vedi perchè volevo farla scrivere a te?! grande giuse!!! =D
essì diesel come sempre...il problema è iniziare a scrivere, ma 1 volta riscaldato il motore addio :)
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